Cosa sono, a chi spettano e quali sono i vantaggi.
Cosa sono i buoni pasto?
I buoni pasto sono dei voucher riconosciuti ai lavoratori, da utilizzare nei supermercati come mezzo di pagamento per acquistare prodotti alimentari e bevande (in un unico acquisto si possono utilizzare fino a un massimo di 8 buoni). Questi buoni, che possono essere cartacei o elettronici, possono anche essere utilizzati presso ristoranti, bar, mense e attività simili convenzionate.
I buoni pasto a chi spettano e quanti ne possono essere erogati al mese?
Il riconoscimento dei buoni pasto, di fatto, è d’obbligo solo se previsto dal proprio Ccnl, vale a dire, dal proprio Contratto collettivo nazionale di lavoro.
I buoni pasto possono essere erogati a:
- Lavoratori subordinati (dirigenti compresi)
- Soci
- Soggetti con cui sussista un rapporto di collaborazione (come i Co.co.co)
I buoni pasto spettano sia ai lavoratori full time, sia a quelli part time nel caso l’orario lavorativo copra la fascia dei pasti o nell’ipotesi che il pasto non si riesca a consumare a casa propria, a causa della distanza tra l’abitazione e il luogo di lavoro.
Al contrario, i buoni pasti non sono dovuti ai dipendenti in smart working. Questo perché ai fini della loro maturazione, è necessario che l’orario di lavoro sia organizzato con specifiche scadenze orarie e in caso di attività lavorativa in modalità agile, il dipendente è completamente libero di organizzarsi.
I lavoratori hanno diritto a un buono pasto al giorno, per ogni giorno effettivamente lavorato.
In caso di malattia o altro tipo di assenza, la scelta di erogare o meno il buono è a discrezione del datore di lavoro.
I buoni pasto comportano dei vantaggi?
Sì, i buoni pasto (in particolar modo quelli elettronici) comportano diversi vantaggi sia per i lavoratori, sia per i titolari d’azienda, sia per i liberi professionisti.
- LAVORATORI
I buoni pasto non costituiscono reddito di lavoro dipendente e sono quindi esenti da contributi fiscali e previdenziali.
- DATORI DI LAVORO A CAPO D’IMPRESA
Gli imprenditori possono dedurre interamente il costo dei buoni dal reddito d’impresa e beneficiare della detrazione dell’Iva al 4%. Inoltre, poiché i buoni pasto costituiscono un reddito esente da tassazione e da contribuzione INPS, le aziende non devono versare alcun contributo fino a 4 euro per ogni singolo buono cartaceo. E se il buono è elettronico risulta esentasse sino all’ammontare giornaliero di 8 euro.
- LIBERI PROFESSIONISTI E DITTE INDIVIDUALI
È possibile dedurre dal reddito il 75% del costo dei buoni, fino a un importo massimo pari al 2% del fatturato e detrarre interamente l’Iva del 10%.
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